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La fotocronaca di una giornata particolare


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ALn448+ALn460 o per tutti, il Binato Breda.
In particolare, la coppia di macchine "2008" (ovvero composta dall'unione delle ALn448.2008 e ALn460.2008), l'ultima coppia di tutta la flotta di binati a spegnere i motori, dopo un lungo accantonamento diviso tra la rimessa dell'ex deposito di Voghera e lo scalo merci di Pavia, il 4 giugno del 2004 affrontò un viaggio particolare.
All'epoca studente universitario proprio nella città lombarda, informato di questo viaggio, potevo perdermelo?

Ecco una breve "fotostoria" della giornata.

 

ALn460.2008+ALn448.2008, o più semplicemente, Binato Breda.

 

Questa tipologia di rotabili,  nacque per servire prestigiose relazioni TEE (Trans Europe Express), salvo poi essere col tempo destinata a servizi meno esclusivi, fino alla progressiva radiazione dal servizio attivo.

Il Binato di macchine contraddistinte dalla progressiva di gruppo 2008 fu in qualche modo un binato "particolare", in quanto fu l'ultima coppia di automotrici attive di tutta la flotta di "Binati Breda", in virtù del fatto aver svolto l'ultima parte della propria attività per servizi turistici e charter, quando le altre macchine del gruppo erano già andate incontro alla radiazione.

 

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In partenza per un servizio charter - Milano Centrale, 06/09/1995 - Foto Walter Bonmartini

 

Tutto questo fin quando non arrivò il  turno anche  per il Binato 2008 di "accomodarsi" all'interno della rimessa dell'ex deposito locomotive di Voghera (PV), per un lungo periodo di inattività, viziato anche dal problema della coibentazione all'amianto, comune con tanti altri rotabili.

 

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La ALn460 2008, con di fianco la ALn448 2008, al coperto presso una rimessa dell'ex deposito di Voghera (PV) - La polvere accumulata sui vetri tradisce già un fermo abbastanza lungo, mentre la tabella ancora in posizione, suggerirebbe solo una pausa tra un servizio e l'altro. Foto Enzo Tomasello

 

La sistemazione al coperto presso l'impianto iriense però, non fu definitiva.
Come scoprimmo casualmente io e William, amico di vecchia data e un tempo anch'egli amministratore tuttofare della galleria, il nostro Binato trovò una ben peggiore e triste sistemazione.
In occasione di una visita ad un amico a Pavia, camminando nei pressi dell'area ferroviaria dello scalo, il vedere una strana sagoma spuntare da dietro un muro di cinta attirò la nostra curiosità...

 

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...e con mezzi di fortuna (le scale antincendio di un edificio pubblico), scovammo infatti che il bel treno, fu sistemato all'aperto, in un'area dello scalo merci di Pavia in cui trovavano posto altri rotabili in cui vi era presenza di amianto, come testimoniano le lamiere applicate al posto dei vetri dei finestrini, non solo al "nostro" binato.

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Foto William Sciullo e Walter Canciani - Pavia, 03 febbraio 2004

 

Il piacere della sorpresa fu tanto: era, per quanto malconcio, una pagina di storia prestigiosissima delle nostre ferrovie.
Il trasferimento avvenne a seguito da un piccolo incidente occorso in rimessa a Voghera, in realtà il treno era già a Pavia almeno dal 2003 (all'epoca ancora con la vetratura originale).
Ma non passò tanto dalla nostra "esplorazione" che il Binato tornò alla ribalta.
Dopo tanta incertezza, sembrava che finalmente le cose si muovessero verso un epilogo positivo ed esaltante.
Era stato fissato il trasferimento dallo scalo merci pavese (che tra l'altro ospitava pure la coppia di ETR-Y 500, i due propotipi che effettuarono i primi servizi commerciali all'inizio degli anni '90; purtroppo ormai di scalo merci aveva molto poco ed ospitava una gran quantità di carri accantonati o demolendi, a dispetto di un passato ben più operoso e fiorente) verso Santhià.

La città piemontese ove operavano le officine Magliola, specializzate nella manutenzione di veicoli ferroviari, più volte coinvolta anche nel recupero estetico e funzionale di materiale storico.
Sarebbe finito in ottime mani quindi.

 

 

Quattro giugno 2004.

Una bella giornata tardo primaverile, ormai con già i crismi estivi.
Inizio più che ben augurante per me, pendolare (all'epoca ero studente alla facoltà di ingegneria di Pavia) perennemente munito di fotocamera.
Una intonsa E.636.088 faceva bella mostra di se in stazione,a Tortona, ferma per precedenze alla testa di un merci.
All'epoca, la gran parte di macchine in servizio regolare in livrea originale erano concentrate in Sicilia, le poche "Cargo" che giravano ancora nei vecchi colori erano usualmente pesantemente graffitate, tanto da farmi temere di non poter togliermi la soddisfazione di scattare qualche foto a E.636 in vecchia livrea, se non grazie a quelle preservate dal MERS.

 

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E.636.088 - Tortona (AL), 4 giugno 2004 - Foto Walter Canciani

 

Strada facendo ebbi conferma che con ottima probabilità, era il "gran giorno" del trasferimento.
L'orario delle lezioni era favorevole...quel giorno solo dalle 9 alle 11.

Quindi, alle 11.46, primo giro di controllo in stazione.
Il convoglio era stato manovrato in mattinata (al mio arrivo, intorno alle 8, non vi era niente in vista) dallo scalo merci ad uno dei binari ove di solito venivano ricoverati i materiali dei regionali afferenti Pavia.

 

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Il "Binato Breda" piazzato su uno dei binari del fascio prospicente l'ex fabbrica Neca, in attesa della trazione per il trasferimento verso Santhià. - Foto Walter Canciani

 

Al primo giro di controllo quindi, niente faceva presagire una partenza imminente (fosse anche solo per la totale assenza di rotabili di trazione nei paraggi).
Pausa pranzo...prolungata più del solito visto che un caro amico proprio quel giorno finì gli esami e quindi vedeva più prossima la meta della laurea.
Un traguardo da celebrare adeguatamente con i compagni di avventura.

Salutata la compagnia, cominciò una marcia forzata verso la stazione, con la speranza (ma anche un po' la sfacciata convinzione) di essere ancora nei tempi "giusti" per poter documentare l'addio a Pavia del Binato.

L'arrivo in via Brichetti, dove sbocca il sottopasso "passante" della stazione di Pavia, fu molto rassicurante (anche se mi fece accelerare ulteriormente il passo...per evitare la beffa di vedermelo partire da sotto il naso).

 

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Convoglio piazzato - foto Walter Canciani - Pavia, 4 giugno 2004

 

Guadagnato l'ultimo marciapiede utile (all'epoca il binario su cui era piazzato il convoglio era di servizio, recentemente è stato dotato di ulteriore marciapiede), ho cominciato a scattare: ecco la coda del treno, con la ALn448 che si mostra (lasciando ancora intravedere le testimonianze degli ultimi servizi "charter", come mostra il marchio applicato sulla cabina).

 

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In attesa del via libera - foto Walter Canciani - Pavia, 4 giugno 2004

 

Incaricata del trasferimento, la D.343.1039, in una ottimamente conservata livrea originale, fatto salvo due - comunque discreti - marchi aziendali adesivi applicati sulle fiancate.

 

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Prossimi alla partenza: D.343.1039+ALn.460.2008+ALn.448.2008. La ALn668.1859 era in attesa di espletare servizio regionale su Vercelli.

Foto Walter Canciani - Pavia, 4 giugno 2004

 

Tempo di guadagnare la punta del marciapiede, portandomi appresso lo zaino che nonostante la brevità delle lezioni di quel giorno, era carico oltremodo di libri e dispense, che di li a poco il convoglio finalmente si mosse.

Ecco la sequenza dell'uscita dalla stazione del convoglio (con - non ritratto -simpatico scambio di saluti con il personale di macchina - sicuramente ben conscio della portata del proprio lavoro di giornata)

 

 

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Sequenza di uscita dalla stazione di Pavia dell'invio materiale destinato a Santhià (VC).

 

Come saprete, le speranze di quei giorni di un pronto recupero del prestigioso convoglio, pian piano si affievolirono, in misura tanto maggiore quanto più si rendeva conto che le due automotrici, a conti fatti avevano solo cambiato luogo di dimora, senza che nessun intervento desse indizio di essere imminente.

Rimane, a chi scrive, giusto il piacere di ricordare quei momenti (e la soddisfazione di notare che nonostante i più di dieci anni trascorsi, nella memoria, senza dover far ricorso alle fotografie, è rimasto impresso praticamente ogni secondo - lezione universitaria a parte 😄 - di quella mattinata).

Spero di non avervi tediato e che abbiate gradito la carrellata fotografica (il rivedere nella mia galleria queste foto mi ha dato il "la" per queste poche righe).

 

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  • Cancio unlocked this topic
  • 2 years later...

Ciao Cancio conosco bene questo treno e forse all'epoca ci siamo incontrati a bordo ma non ci conoscevamo visto che al buon Gino Savaris che organizzava sempre giri anche all'estero con questo treno insieme al mitico macchinista dai capelli rossi Moreno Vanelli del dl di Pavia. Dopo anni di diatribe con la magistratura per il fallimento della officina Maniolia si Santhia si chiude un capitolo di storia, il mitico TEE va a S.Stefano Magra sede della sezione Liguria della Fondazione FS. Un grazie va sempre al buon Luigi voi sapete chi......

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Grande notizia, anche se ci vorrà un po' per rivederlo!

Mi ricordo che aveva una tromba dal suono assai particolare e il rombo dei Diesel era molto più profondo di quello delle 668 del Biella-Genova (unici altri mezzi TD che vedevo da ragazzino)

 

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Io comunque continuo a pensare che l'ing. Cantamessa conosca innominabili segreti dei vertici FS per farsi finanziare tutte queste (più che meritorie!) operazioni di recupero: manca solo di vedere la Ceva-Ormea rielettrificata in trifase :mrgreen:.

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15 minuti fa, TIBB ha scritto:

forse all'epoca ci siamo incontrati a bordo

Purtroppo no, il mio primo "contatto" con quel treno fu quando io e William lo scovammo accantonato nello scalo di Pavia prima ed il giorno dell'illusorio trasferimento a Santhià poi.

Anche se penso che qualche volta, in altre occasioni, ci siamo certamente incrociati senza conoscerci.

Verrà l'occasione giusta per due chiacchere dal vivo prima o poi 😉

 

Lo avevo intravisto in un video su youtube dedicato all'Urbex, ma le foto testimoniano uno stato di conservazione pessimo ahimè; meno male che finalmente sono riusciti a muoverlo, ancora poco e temo che non ci sarebbe stato più nulla da fare.

 

Grazie per le foto :su:

 

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  • 1 month later...

Non sarei così pessimista... non è ben messo, ma anche l'Arlecchino, il Settebello e le ALe601 in corso di restauro non erano in ottime condizioni.

 

Il binato Breda ha il vantaggio che, da un punto di vista prettamente commerciale, si presta meglio delle ALn668 all'uso come charter (redditizio per Fondazione) su linee spettacolari ma non elettrificate: un appassionato può anche apprezzare le Centoporte, ma un turista pagante guarda anche alla comodità (e la paga profumatamente :mrgreen:).

 

:ciao:

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Senza considerare la parte elettrica/motoristica sicuramente mancante ( da quello che mostrano le immagini), sembra attaccato fortemente dalla ruggine.

Non vorrei (non sono un'esperto) che ci possano essere anche problemi strutturali.

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Sullo stato delle lamiere non mi preoccuperei troppo: il lavoro delle OGR, ad esempio per la bonifica di rotabili dall'amianto, prevedeva anche la demolizione completa di parti quali le cabine e il loro rifacimento da parte di operai lamieristi specializzati.

Se il telaio è integro, a parte un discorso di costi, non dovrebbe essere un problema.

Certo non si potrà trattare di una rinfrescata di livrea, ma un intervento molto più approfondito, ma se l'hanno spostato, penso che l'abbiano fatto perché vi era margine di manovra (il recupero sarà operativo o solo estetico? Non mi pare, ma di sti tempi ho pochissimo tempo, di aver visto poi ulteriori dettagli).

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14 ore fa, tiziano ha scritto:

Ricordo tantissimi anni che un binato Breda ( impacchettato per l'amianto ) era esposto al museo della scienza e della tecnica di Milano, mi domando che fine ha fatto , potrebbe essere lo stesso ? 

Se leggi anche i primi post, vedrai che questo è l'ultimo treno che si è fermato (ultimi servizi treni charter e di agenzia) e che è rimasto per anni accantonato, prima di finire a Santhià, inizialmente a Voghera al chiuso della ex rimessa locomotive, poi a Pavia nell'ex scalo.

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