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UP844

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Everything posted by UP844

  1. Vai al file Pack FER 220 TB4-2 Pack di sette locomotive diesel-idrauliche ex V220 delle DB, in servizio con le FER (Ferrovie Emilia Romagna). 3D: XSIV Betatesting: Gigi-mmo (TRS19), Pegaso52 (TRS19) Consulenza per l'enginesound: Trainmaster 189 compatibili con le versioni da T:ANE a TRS19 luci di coda reversibili native predisposte per l'uso con i cartelli di velocità programmabili (Vmax=100 km/h, rango A) Il CDP contiene: keyword "tzit-free;diesel" <kuid2:135722:22018:3> FER 220.028 <kuid2:135722:22017:3> FER 220.029 <kuid2:135722:22020:3> FER 220.041 <kuid2:135722:22016:3> FER 220.045 <kuid2:135722:22019:3> FER 220.049 <kuid2:135722:22015:3> FER 220.074 <kuid2:135722:22022:3> FER 220.R01 keyword "tzit-free" <kuid2:69593:15002:4> Corona rossa <kuid2:135722:54220:1> V220Horn TB4.2 <kuid2:135722:50220:2> V220 bogey <kuid2:135722:51220:2> Motore V220 TB4-2 Dipendenze da scaricare dalla DLS: <kuid:351022:25854> WS V200_Interior <kuid:104722:53870> Hymek Engine Sounds Caricato da UP844 Caricato 14/06/2023 Categoria Compagnie private  
  2. Caricata una nuova versione corretta e aggiornata che risolve - tra gli altri - il problema con l'enginesound di origine non-DLS
  3. Caricata una nuova versione corretta e aggiornata
  4. L'elemento essenziale di un container/cassa mobile: il blocco d'angolo. Devono essere presenti in numero di 4 nella parte inferiore, in posizioni prestabilite, corrispondenti a quelle di un container standard ISO da 10, 20, 30 o 40 piedi con larghezza di 8 piedi. Non è necessario che siano presenti nella parte superiore (anche se ciò comporta limitazioni alla movimentazione) e infatti molte casse mobili (soprattutto - anche se non esclusivamente - telonate, che non sopporterebbero comunque il sollevamento dall'alto) Nell'immagine qui sotto, le dimensioni S (relative alle 4 dimensioni standard) e P sono obbligatorie per assicurare la compatibilità con gli attacchi di rimorchi, carri ferroviari, e mezzi di sollevamento Le altre dimensioni (L, W e H) possono variare (entro certi limiti): per esempio, nel traffico intermodale europeo (e in piccola misura in quello marittimo) sono diffusissime le casse mobili da 45 piedi con larghezza 2,5 o 2,6 metri. Anche in questo caso, tuttavia, la posizione dei blocchi d'angolo corrisponde a quella di un container da 40 piedi largo 8 piedi (ci sono alcune eccezioni che hanno i blocchi d'angolo sugli angoli, ma ciò richiede veicoli dotati di caviglie mobili o poste nella posizione corrispondente) Un container ISO standard da 40 piedi: In questa immagine si vede come i blocchi d'angolo di questa cassa mobile da 45 piedi non si trovino agli angoli, bensì leggermente rientrate rispetto alle testate: Qui invece si vede come siano rientrati lateralmente i blocchi all'estremità di una cassa mobile con larghezza 2,5 metri, contro gli 8 piedi (2,438 m) standard. Ecco qui un 45 piedi caricato su un carro americano per il trasporto di container impilati (double-stacker) sopra a un 40 piedi: notare la corrispondenza degli attacchi. Un altro esempio tipico di lunghezza fuori standard sono i container cisterna o tankcontainer: Questo è un 20 piedi ISO, perfettamente corrispondente come dimensioni a un 20 piedi a cassa metallica: Questo invece, pur essendo dotato di attacchi corrispondenti a un 20 piedi, è più lungo e, per esempio, su un carro da 60 piedi (Sgnss) può essere caricato in 2 esemplari anziché in 3.
  5. Provvedo oggi pomeriggio. Sono fatte apposta: mi fa piacere che ti siano utili.
  6. Poi la smetto di rompere con i tubi... però ne serviranno una quantità anche nell'impianto dell'Elettrochimica In azzurro: la serie "FMA heating pipes". Scelta di elementi limitata (sono tutti qui). Facile da posare perché gli elementi fissi si uniscono a quelli spline. In verde: la serie "steam pipes". Scelta di elementi limitatissima (spline, curva dx/sx, elevazione e discesa, peraltro identiche), gli elementi fissi non si attaccano a quelli spline In giallo: la serie "piperack". Circa un centinaio di elementi, molto ben fatta (l'autore lavora nel settore), LOD a 4 livelli, ma... gli elementi fissi non si attaccano a quelli spline e unirli è un incubo per la presenza di moltissimi tubi da far combaciare In rosso: la mia limitatissima (solo 11 elementi) serie PRS (Pipe Rack System). Funziona benissimo ma necessita di ulteriori sviluppi. (Per inciso, con la mia mania per le sigle ho impiegato una vita a trovarli... )
  7. Cerca qui, cerca là... A sinistra della strada: serbatoi di stoccaggio realizzati da Jango per la Sherman Hill (ma sono troppo piccoli, hanno un diametro di soli 40 m, quelli della centrale di Tavazzano variano da 50 a 70 metri di diametro). I serbatoi sono circondati da un muro di contenimento che deve essere in grado di contenere tutto il prodotto stoccato nel serbatoio in caso di fuoriuscite. A Tavazzano (e in altri impianti), invece di un muro c'è un terrapieno. Le tubazioni sono alcuni elementi di un enorme sistema che ho in progetto da tempo (e che sarebbe l'ora di terminare...). Ci sono alcuni oggetti simili sulla DLS ma sono spline con migliaia di poligoni per ogni elemento (lungo circa 10 metri). Questi hanno il LOD su tre livelli (anche perché in un impianto non ce ne sono mai pochi) e sono modulari come le dime (il lupo perde il pelo ma non il vizio ) A destra della strada: terrapieno spline che se ne stava nascosto nel mio TS12: è praticamente perfetto, devo solo realizzare gli elementi d'angolo e a T e X. Ancora più a destra un serbatoio quasi delle dimensioni che ci servono (diametro 60 metri).
  8. Per me invece sono - letteralmente - il pane quotidiano . I biodigestori che abbiamo realizzato per la Transpadana arrivano direttamente da un testo che ho tradotto. Le strutture comunque sono molto limitate: adiacenti ai due binari tronchi in alto ci saranno le apparecchiature per lo scarico delle ferrocisterne e relativo casotto per le pompe nelle vicinanze i serbatoi di stoccaggio (con relativi terrapieni di contenimento: forse ne ho un paio tra i prototipi realizzati al 99%, devo guardare) tubazioni di collegamento tra la zona di scarico e i serbatoi di stoccaggio (non so se sotterranee o fuori terra) tubazioni di collegamento tra i serbatoi di stoccaggio e la centrale (fuori terra, sopraelevate) sul binario tronco corto potrebbe starci una rimessa per l'automotore e il relativo rifornitore di gasolio Vai avanti da un'altra parte, che intanto trovo degli oggetti adatti e ti preparo una planimetria. Il binario che porta al fascio presa/consegna è un po' corto... ma va bene lo stesso. Non fare la stessa cosa con il raccordo della elettrochimica, però...
  9. Oltre al binario nel cancello dello stabilimento, a Pontecurone c'è anche quest'allargamento dell'area recintata che mi insospettisce: anche se corto (poco più di un centinaio di metri), un altro binario ci sarebbe stato. Inoltre, c'è un troncone del classico cancello FS La disposizione dei binari potrebbe essere stata qualcosa di simile:
  10. Con Google Earth, ritornando al dicembre 2005 il raccordo dalla stazione alla caserma è già disarmato, ma all'interno si vede che il binario si sdoppia: In teoria, ci sarebbe anche una versione 1985 che sarebbe interessante... se i vari edifici non fossero poco più che un gruppetto di pixel. Per Pontecurone, l'unico - inequivocabile - indizio dell'esistenza del raccordo è il binario che entra nella fabbrica: ho fatto ricerche ovunque, ho chiesto anche a macchinisti che su quella linea ci hanno lavorato, ma nessuno ricorda la presenza né del raccordo, né del paio di binari al suo servizio...
  11. Catalogo degli impianti serviti da Mercitalia alla mano, stavo curiosando su Google Earth nella stazione di Cambiano-Santena (linea Genova-Torino), e mi sono imbattuto in quello che avrebbe potuto essere un altro raccordo dismesso. Il primo indizio è la zona curva, coperta da vegetazione che separa i due gruppi di edifici industriali, con andamento curvo a partire dalla stazione. Il secondo è la riga - assolutamente dritta, che taglia in due il campo triangolare in basso a sinistra e punta a un complesso di edifici abbandonati (ex Autoparco militare). L'unica zona non coperta da abbondante vegetazione è l'attraversamento della strada (freccia rossa) E infatti... dall'asfalto spuntano delle rotaie
  12. Interessante presentazione sulle UTI (Unità di Trasporto Intermodale) a cura del titolare di Intermodale 24 (sito irrinunciabile): https://www.intermodale24-rail.net/Esercizio/IMMAGINI/023/03-riferimenti codifica_Quattroccolo 2023.pdf Altri link utili: https://www.intermodale24-rail.net/index.html https://www.matts-place.com/intermodal/part1/sea_containers1.htm (in inglese) https://it.wikipedia.org/wiki/Container (in italiano) https://en.wikipedia.org/wiki/Intermodal_container (in inglese, assai più dettagliato)
  13. Trovato! Sono due elettromotrici, ciascuna in tre livree. Ora vedo di aggiornarle agli standard attuali.
  14. Con questa stazione (e anche con la precedente) mi sono scatenato, prometto che la prossima sarà un impiantino semplice semplice .
  15. Anche se teoricamente sarebbe possibile realizzare una riproduzione perfetta in scala delle geometrie dei binari, nella pratica ci si va a scontrare con il problema dello spazio: per quanto riguarda le curve, al reale il raggio minimo (ci sono, ovviamente, eccezioni) è di 250 m per linee secondarie (2,8 m in HO/1,56 m in N), 400 m per linee tradizionali (4,59 m in HO, 2,40 m in N). Sono valori molto maggiori dei massimi raggi di curvatura disponibili commercialmente, i cui elementi con raggio maggiore potrebbero, al massimo, essere impiegati in un raccordo (e con la raccomandazione di allentare i tenditori ) come conseguenza del punto precedente, l'interbinario deve essere maggiore: in scala HO variano da 50 a 70 mm (da 4,35 m a 6,00 m), mentre in scala N variano da 30 a 34 mm (da 4,8 a 5,5 m) per evitare che nelle curve possano verificarsi collisioni tra rotabili posti su binari adiacenti. Al reale, l'interbinario varia tra 3,5 e 5 m. sempre per ragioni di spazio, gli scambi tendono ad avere angoli da 10 e 30 gradi e raggi di curvatura del ramo deviato compatibili con gli elementi curvi. Nella realtà, gli angoli sono ben minori e i raggi di curvatura assai più elevati (gli scambi standard RFI da 30 hanno il raggio del ramo deviato di 250 m, quelli da 60 di 400 m). Infine, anche la stazione più minuscola e antiquata, con binari di precedenza da 300 m, in scala HO sarebbe lunga circa 3,5 m, in N circa 2. In Trainz, tutti questi problemi di spazio non ci sono . Per gli scambi, ci sono le apposite dime che consentono di riprodurre gli scambi standard usati sulla rete FS; per l'interbinario, purtroppo agli inizi si fissò un interbinario standard di 4,5 metri e adesso ci sono decine (se non centinaia) di oggetti (per esempio i PL e le catenarie) che sono progettati per tale interbinario. Per i riferimenti alla posa reale, il riferimento migliore sono le dispense di varie università, come ad esempio questa: https://www.unirc.it/documentazione/materiale_didattico/599_2010_270_9234.pdf
  16. Ritornando per un momento ai tramoggioni GATX sul raccordo dell'Elettrochimica, li ho trovati per caso su YouTube in composizione a un misto di DB Cargo Italia.
  17. Questa è sempre cosa buona e giusta!
  18. Sì, lo immagino, ma avendo un riferimento preciso alla dimensione di 1 quadrotto, si riesce a progettare quanti ne servono. É una questione di diversa forma mentis: io amo progettare e pianificare (non per niente ho ideato e realizzato decine e decine di dime, comprese molte mai pubblicate ), lasciando quanto meno possibile all'improvvisazione. Un'affermazione come mi è aliena quanto un'asta di manovra più corta dei binari che serve . Ovviamente, scherzo...
  19. In effetti... Non riesci a riprendere una schermata che mostri la separazione tra i quadrotti, come questa qui sotto?
  20. Stazione di Marcaria (MN) sulla linea Mantova-Cremona L'impianto è presente nell'elenco di quelli serviti da Mercitalia, anche se non sono riuscito a trovare alcun treno che attualmente vi abbia origine/destinazione. La ditta raccordata tratta rottami, un carico tipico dei carri Eaos e similari, ma il raccordo, anche se collegato, appare inattivo. Per inciso, il tracciato del raccordo ricorda un "Timesaver" in scala 1:1 . A vedere da questo "video" (in realtà una sequenza di foto) risalente al 2011, vengono utilizzati solo i binari 1 (incroci) e 2 (corretto tracciato). Il binario 3 e i due tronchini successivi appaiono in disuso e coperti da abbondante vegetazione, anche se elettrificati. Su uno dei due tronchini è in sosta (e in apparente abbandono) una 245.2100, di cui non c'è traccia su Google Maps. Magari qualcosa di più si riesce a trovare con le viste "storiche" di Google Earth. Questa è un'immagine del 2013 presente su Flickr, di quello che viene descritto come un treno (tradotta?) Cremona - Marcaria. Altre immagini (2) mostrano l'uso del binario 3 per la sosta di treni merci per incroci/precedenze.
  21. Tanti, ma tanti anni fa, carri di rottami partivano da Genova Trasta e da Terralba: dove andassero non lo so (forse solo fino a Sestri ).
  22. Veramente le immagini mi servirebbero prima, per valutare quanto spazio ci voglia... Se riesci a prendere tutta la stazione da un'estremità all'altra, vediamo anche quanto spazio portano via gli altri due raccordi.
  23. Stazione di Castellina in Chianti - Monteriggioni (SI) La destinazione finale dei Ravenna-Castellina, presumibilmente i più pesanti treni merci a trazione Diesel in Italia. Il binario 1 è usato per gli incroci dei treni passeggeri, il 2 è il binario di corretto tracciato, il 3 - pur essendo dotato di banchina - è normalmente utilizzato per le manovre dei treni merci aventi come origine/destinazione il raccordo della Siderurgica Fiorentina. Gli scambi che collegano il binario 2 con i binari 1 e 3 sono da 60 km/h (misurati ), gli altri sono da 30 km/h. I binari di scalo al momento sono inutilizzati, ma fino a qualche anno fa vedevano un discreto traffico - se non ricordo male - di sabbia in tramogge.
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