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E428: tre o quattro serie ?


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Nella suddivisione delle foto, per dare delle chiavi di ricerca, ai tempi sulla vecchia galleria TrainZItalia Foto avevamo distinto tre serie:

- prima serie : avancorpi squadrati

- seconda serie : le macchine "semiaerodinamiche"

- terza serie : le macchine "aerodinamiche"

 

Qualche vecchio sito amatoriale si allineava con questa distinzione.

Una ricerca recente che ho fatto, sempre per quanto riguarda l'organizzazione dell'archivio fotografico, mostra alcune fonti che ritengono quattro le serie e non tre:

- prima serie, 001-096

- seconda serie, 097-122

- terza serie, 123-203

- quarta serie, 204-242

 

Prima e seconda serie hanno avancorpi "squadrati" , le altre due rispettivamente "semiaerodinamiche" e "aerodinamiche".

 

A rimescolare le carte, una fonte (Wikipedia) distingue quattro serie, ma "ammette" nella stessa voce che di fatto quella che è indicata come seconda serie può essere considerata come il secondo lotto della prima serie.

Un'altra scheda monografica (leferrovie.it) indica tre serie,  raggruppando sotto la prima serie la suddivisione dei due "lotti" 001-096 e 097-122.

Scorrendo i dati riportati nella voce di Wikipedia le differenze sono "minime" tra le macchine 001-096 e 097-122: massa complessiva e aderente superore per il secondo raggruppamento di macchine, modifiche all'impianto frenante e altre differenze definite "minori".

Un articolo di stampo a cavallo tra modellismo e reale del sito binariedintorni.it  conferma la distinzione in quattro serie e descrive anche le minime differenze estetiche (la posizione delle prese d'aria), che con il passare degli anni sono state uniformate a quelle che caratterizzavano la "seconda serie", rendendo di fatto la distinzione possibile solo leggendo il numero sul pancone (non è dato sapere se tutte hanno ricevuto questa modifica: la E.428.058, una delle pochissime E.428 superstite ai giorni nostri, che "nativamente" avrebbe dovuto avere le prese d'aria "basse", si nota ora averle "alte", idem per la E.428.014, l'altra superstite delle macchine dalla 001 alla 096).

 

Una scheda monografica di un forum modellistico, scalatt, si allinea sulla distinzione in tre serie.

Farò qualche ricerca ulteriore (dovrei avere sepolta in qualche scatolone la monografia di TuttoTreno - tra l'altro citata in uno degli articoli e che dovrebbe invece allinearsi nella distinzione delle quattro serie -  oltre che avere tomo del Cornolò più recente a portata di mano e la possibilità di consultare anche monografie uscite negli anni 80) per cercare quella "filologicamente" più corretta.

 

Se qualcuno ha voglia di fare due chiacchere a tal proposito, più che benvenuto (io credo di aver dato un bell'indizio sul soggetto di una o più immagini della prossima tripletta di foto traslocate dalla galleria classica 😉 )

 

 

 

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Il da me già citato scalaenne, ha una come al solito esauriente disanima sul gruppo (e non posso che rinnovare il mio apprezzamento per il lavoro svolto da quel sito).

Nei commenti all'articolo, si tocca questo tasto, in quanto un utente critica la scelta delle quattro serie, adottate nell'articolo.

Anche la contro risposta è interessante (il tutto  non chiarisce molto il mio dubbio, ma vabbè...il Cornolò potrebbe darmi una preziosa indicazione).

 

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La monografia delle edizioni elledi (Roberto Rolle) le suddivide in 3 serie evidenziando però che la suddivisione è fatta esclusivamente da un punto di vista estetico. Analizzando la parte tecnica le locomotive andrebbero suddivise in due serie per quelle con avancorpi (001-096 e 097-122) mentre quelle con cassa semi aerodinamica e cassa aerodinamica andrebbero incluse in un unica serie in quanto dotate di equipaggiamenti quasi del tutto simili.

L'album delle locomotive elettriche edito dalle Ferrovie dello Stato del luglio 1962 le suddivide in tre serie in base all'anno di entrata in servizio e quindi indirettamente dal punto di vista estetico.

 

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Il Cornolò (Tutto Treno - Locomotive elettriche - secondo fascicolo) le suddivide inizialmente in quattro serie con un successiva riduzione a 3. Viene infatti evidenziato che in sede dei ripetuti passaggi in officina le macchine della prima fornitura vennero gradualmente modificate rendendole di fatto simili a quelle della seconda fornitura.

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Credo che adotterò la distinzione in tre serie, è quella più "semplice" da gestire ed in qualche modo in continuità con la vecchia galleria, affidando magari già a questo argomento il necessario approfondimento.

 

Prendo un esempio pratico:

0220_7_rit.jpg

 

Questa foto è ancora nella vecchia galleria e risale al 1983.

Purtroppo la progressiva di macchina è nascosta dal respingente, tuttavia se volessimo adottare la classificazione a quattro serie, in questo caso la presenza dei quattro gruppi da tre prese d'aria contrapposte per senso di marcia ci fa orientare senza dubbio al primo lotto di macchine 001-096 (ok, parrebbe un 1 la seconda cifra della progressiva di macchina e questo ci instraderebbe già bene, ma assumiamo di non poter vedere quel dettaglio).

La stessa foto fatta qualche anno più tardi rischierebbe di farci "sballare" la classificazione, le 014 e la 058, uniche superstiti di questo lotto di macchine, ne sono la dimostrazione:

la 058 addirittura, già nel 1984, aveva la serie di 12 prese d'aria concordi come orientamento, in posizione"alta"

e_428_058.Jpg

 

L'identificazione esatta "a vista" del lotto quindi passa inesorabilmente per il poter vedere il numero di macchina, altrimenti abbiamo sempre una piccola area di indecisione che una classificazione a tre serie ci evita. 

Ho la comodità di usare tutte le keyword che mi possono venire in mente, per ora mantengo la convenzione in uso nella vecchia galleria, per poi eventualmente andare a rifinire il tutto.

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Ho messo in piedi un primo archivio tematico.

L'approccio alla fine è stato quello di mantenere entrambe le classificazioni, in virtù del fatto che nella nuova piattaforma molto si basa sulle chiavi di ricerca e non su un albero di cartelle che rischiava di diventare troppo ramificato come nella vecchia galleria.

Questo vuol dire poter distinguere le macchine al costo di pochi caratteri aggiuntivi, una gran comodità.

 

La classificazione a tre serie è più semplice e permette certezza di esattezza anche nei casi in cui non sia visibile il numero della macchina, che per i motivi che espongo del post precedente, appena sopra questo, è l'unico modo per distinguere correttamente le macchine delle serie I e II.

 

Chiaramente l'indice crescerà man mano che trasferirò le foto dalla vecchia galleria, potrà poi ricevere ulteriori "migliorie", come ad esempio poter distinguere facilmente le foto delle macchine impegnate nei servizi ordinari dalle foto (la maggior parte di quelle raccolte nella galleria ancora per poco attiva) che ritraggono le poche macchine superstiti con treni storici o in esposizione statica.

 

Come sempre, ditemi cosa ve ne pare e se avete ulteriori suggerimenti.

:ciao:

 

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Il 30/3/2020 alle 01:29, Cancio ha scritto:

La classificazione a tre serie è più semplice e permette certezza di esattezza anche nei casi in cui non sia visibile il numero della macchina

 

ed ecco l'eccezione a questa regoletta empirica:

 

large.E428162-Paveto-31031983-LuigiIorio.jpg.eefcaf80ed0cb9bbea5b5ef2ea750fa5.jpg

 

Questa macchina, che "a occhio" appare come aerodinamica (quindi terza serie secondo una classificazione, quarta secondo l'altra), in realtà appartiene al raggruppamento di macchine 123-203.

 

La 162 uscì di fabbrica con la cabina "semi aerodinamica", ma nei convulsi anni del secondo dopoguerra, nella "corsa" a rimettere in sesto il servizio ferroviario duramente provato dal conflitto,  vide montare la cassa aerodinamica.

Il già citato articolo di scalaenne annota un dettaglio qui, vista la distanza del locomotore dalla macchina fotografica, appena percettibile.

La cassa aerodinamica era più lunga di quella originaria: conseguenza di questo fatto, la stessa sporge dai panconi.

 

Fatto del tutto fortuito, nel senso che me ne sono accorto dopo averla scelta e caricata, la ripubblicazione sulla nuova piattaforma cade a 35 anni dalla data di realizzazione di questa foto.

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