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I carri spartineve serie VNx 806


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Dal disco fisso ormai in disuso, dopo l'installazione di un'unità a stato solido, del PC portatile, sono spuntate le immagini a corredo di un articolo, realizzato con la preziosa consulenza dell'amico Claudio Pedrazzini, che temevo parzialmente perso nelle periodiche disavventure che hanno coinvolto i nostri forum.

Parzialmente perché in un impeto di entusiasmo, proprio con questo articolo avevo sperimentato l'edizione anche in formato "epub", che però non vide mai la luce.

Fortunatamente però, anche se non pubblicato, l'aver conservato questo e-pub mi ha permesso di recuperare il testo.

Ripropongo quindi qui lo scritto dedicato ai carri spartineve (complice anche l'annata nuovamente "nevosa" dopo una scarsità di precipitazioni che ormai perdurava da anni) e allego anche questo "esperimento" in formato e-pub.

Buona lettura.

 

 

I carri spartineve serie VNx 806

Prima pubblicazione: 2008. Walter Canciani con la consulenza del Prof. Claudio Pedrazzini

 

La tenuta in efficienza e praticabilità delle linee in caso di forti nevicate, è un aspetto delicato dell'esercizio ferroviario nella stagione invernale.

Solo negli ultimi anni forse, con nevicate meno frequenti, meno copiose e concentrate in pochi giorni consecutivi -se non solo in frazioni di giornata- han reso questo problema forse meno critico rispetto agli anni in cui i fenomeni nevosi erano decisamente più rilevanti.

 

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VNx 806.221 esposto al MFP di Savigliano - Foto Boi

 

 

Proprio a quell'epoca risale un interessante esempio di come nelle passate amministrazioni delle FS, il riutilizzo mirato di certe tipologie di rotabili (giunti ormai all'obsolescenza), in modo da utilizzarli come base per applicazioni diverse da quelle di origine, fosse pratica non rara.

 

Negli anni '50 del secolo scorso quindi, si pensò di riutilizzare le unità di un gruppo di locomotive, le E.550, come base per un nuovo sistema di sgombro della neve, da utilizzarsi specialmente dove la rimozione della neve operata da locomotive dotate di apposito vomere, che nel tempo aveva sostituito l'uso di antichi carri merci dotati di vomeri e zavorre, risultasse insufficiente alle necessità di esercizio.

Fu un problema particolarmente sentito con la progressiva estensione dei servizi espletati con materiale leggero quale le automotrici.

 

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VNx 806.215 ad Aosta, in periodo di utilizzo - Foto Boi

 

Per questo si scelse di trasformare piuttosto radicalmente queste locomotive, ormai destinate ad un inesorabile declino, che di pari passo andava con la progressiva perdita di chilometri di rete elettrificata con sistema trifase, a favore della trazione elettrica in continua.

 

Le unità destinate a diventare spartineve, furono chiaramente private dei trolley, dei motori di trazione e dei loro circuiti di comando, di tutto l'impianto elettrico non necessario, furono rimossi tutti i biellismi e le ruote sostituite con un tipo a razze normale, senza perni e contrappesi.

 

Alcune prese d'aria ormai inutili vennero chiuse con lamiera, il mezzo poi fu ovviamente zavorrato per meglio adempiere allo scopo, anche in relazione all'alleggerimento non trascurabile che l'eliminazione della gran parte degli equipaggiamenti originari ha comportato (il peso delle macchine originali varia a seconda delle serie da 60,1 tonnellate a 64 tonnellate; il carro VNx si attesta sulle 45 tonnellate).

 

Ma la -ovvia- aggiunta più evidente fu quella di un vomere a controllo pneumatico, posto ad una delle due estremità della ormai "ex" macchina.

 

 

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Dettaglio Vomere VNx 806.217 - Sulmona, Foto Sciullo

 

L'abitacolo del mezzo fu dotato di stufa per il riscaldamento dell'ambiente destinato al presenziamento del personale: l'esercizio dell'insieme locomotiva+VNx era simile ai treni navetta dell'epoca: una apposita pulsantiera azionata dal personale in servizio sul carro causava l'accensione di un sistema di segnalazione a 7 aspetti posto sulla cabina della locomotiva utilizzata per dare trazione al carro.

 

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VNx 806.211 nel D.L. di Sulmona (2003-Foto Sciullo)

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e due anni più tardi al DRS Pistoia - Foto Imperato

 

Le prime macchine a ricevere questa radicale trasformazione furono le E.550.086 ed E.550.115, riclassificate come VNx 806.200 e VNx 806.201, nel maggio del 1955.

 

Di queste unità furono allestiti in totale 13 esemplari, compresa la E.550.023, che inizialmente dotata di vomeri senza la rimozione degli apparati di trazione, fu la prima locomotiva FS permanentemente dedicata al servizio spartineve (così come fu l'ultima E.550 in servizio in Alto Adige in virtù di questo esperimento).

 

 

 

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E.550.023 con vomere ripresa nella rimessa e nel deposito di Bolzano il 2 maggio 1965- Foto Claudio Pedrazzini

 

In seguito a questo esperimento fu comunque demotorizzata e immessa nel parco degli spartineve VNx 806.

 

Le unità trasformate furono le 002, 022, 023, 027, 053, 068, 069, 086, 115, 122, 131, 171, 173, 175 e 178;
di seguito l'elenco che ad ogni VNx associa l'originaria macchina del gruppo E.550.

 

  • VNx 806.200 ricavato da macchina E.550.086
  • VNx 806.201 ricavato da macchina E.550.115

 

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VNx 806.200 a Ceva (CN) - Foto Boi
Questo carro è rimasto attivo fino al 1996, utilizzato sulla linea Ceva-Ormea

 

A questi due prototipi, seguirono con lievi differenze al vomere altre 13 unità:

  • VNx 806.210 ricavato da macchina E.550.002
  • VNx 806.211 ricavato da macchina E.550.022
  • VNx 806.212 ricavato da macchina E.550.053
  • VNx 806.213 ricavato da macchina E.550.068
  • VNx 806.214 ricavato da macchina E.550.059
  • VNx 806.215 ricavato da macchina E.550.122
  • VNx 806.216 ricavato da macchina E.550.178
  • VNx 806.217 ricavato da macchina E.550.131
  • VNx 806.218 ricavato da macchina E.550.023
  • VNx 806.219 ricavato da macchina E.550.027
  • VNx 806.220 ricavato da macchina E.550.171
  • VNx 806.221 ricavato da macchina E.550.173
  • VNx 806.222 ricavato da macchina E.550.175

 

Dalle fonti consultate risulta inoltre che al carro VNx 806.220, all'epoca in servizio a Campobasso, l'originario vomere fu sostituito con una coppia di turbine azionanti un'elica posta in opera per lo sgombero centrifugo della neve.

L'attività di questi mezzi, dislocati un po' ovunque lungo la Penisola, nei depositi di linee di valico o comunque acclivi ed interessate da fenomeni nevosi rilevanti, è proseguita fino al 2000, anno in cui è stata decretata la radiazione dal parco FS, in virtù dell'entrata in servizio di mezzi più moderni, tra cui le potenti locomotive spazzaneve S244, oltre che particolari mezzi "ibridi" gomma/rotaia "Fresia".

 

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S244.002 (macchina assegnata a Bolzano) a Bussoleno (TO) in sussidio causa guasto macchina assegnata a Torino Smistamento- Foto Schizzerotto 

 

La trazione dei convogli spartineve non era affidata ad uno specifico gruppo di macchine, ma piuttosto alle specifiche disponibilità dei singoli depositi: da automotori di manovra fino a locomotive diesel da treno come le D.343.2xxx senza dimenticare la trazione a vapore.

 

Distolti dal servizio, non era difficile avvistarli accantonati in depositi o in scali in tutta la Penisola, dal Cadore alla Campania.

 

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  VNx 806.212 accantonato a Solopaca (BN): Foto De Fusco, 2004 (sopra), Imperato, 2006 (sotto)          vnx_09a.jpg.f2ff90b2dbe1239dc9c6e97535d4d1ab.jpg

 

 

 

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VNx 806.213 accantonato a Calalzo - Pieve di Cadore (BL) - Foto "Albert70"

 

 

Qualche breve dettaglio.

 

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Assi : 5
Diametro ruote : mm 1050
Lunghezza : mm 9500
Peso in assetto di servizio : 45 t
Velocità max : 50 km/h, con vomere asimmetrico, 30 km/h

 

Fonti:

Archivio Prof. Pedrazzini
Franco Ferro, Il Mulo dei Giovi: E.550
Articolo "Lestradeferrate" 

( http://www.lestradeferrate.it/foto/fotoc3.htm )

Materiale divulgativo FerAlp/Trenitalia - DTR Piemonte.

 

 

 

 

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La pubblicazione come accennato prima, risale al 2008.

Nel frattempo qualche scatto interessante arrivò in galleria.

Lo propongo come complemento dell'articolo.

 

Innanzitutto, questa foto, caricata dall'utente Luca Bergamini, ci testimonia come nel 2010 in realtà, ci fosse ancora spazio per i VNx.

 

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VNx 806.215 + D345.1005 - Aosta, 03/01/2010 - Foto Bergamini "CPT Luca"

 

Il VNx 806.215, nonostante la radiazione sulla carta del gruppo, era ancora impegnato nella sua attività e le abbondanti nevicate che interessarono la Val d'Aosta richiesero il suo servizio, anche se sarebbe durato poco. Dopo un paio di giorni dallo scatto infatti, il mezzo fu interessato da uno svio che ne determinò l'accantonamento presso la stazione di Arvier.

 

Questa foto del 2011 invece, mostra il VNx 806.200 a Bussoleno, oggetto di ripristino estetico/funzionale da parte del FerAlp Team:

 

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VNx 806.200 Bussoleno (TO), 19/02/2011 - Foto Cecchetti

 

Nel 2018 Ferrovie.info ha pubblicato un articolo sullo stesso argomento, che vi propongo in quanto per ogni unità presenta lo stato "attuale", ovvero se è stata demolita o il luogo in cui è accantonata o conservata.

 

Infine, in allegato il file epub, se qualcuno volesse darci un'occhiata.

Nonostante l'entusiasmo iniziale (voleva essere un modo per dare nuova linfa alla produzione di articoli) non solo l'esperienza epub non ebbe seguito, ma non fu nemmeno pubblicato questo articolo, vista una certa laboriosità di realizzazione.

 

Per mantenerlo snello furono omesse alcune foto, di cui ho più o meno "indovinato" la posizione nell'articolo originario (la foto dello spartineve S244 invece l'ho inserita stasera, quindi è del tutto "inedita" in ottica articolo).

 

E a proposito di foto, cito per esteso tutti i fotografi di cui ho utilizzato il materiale proposto in galleria: Maurizio Boi, William Sciullo, Ernesto Imperato, Andrea de Fusco, Marco Schizzerotto, Francesco Cecchetti e ahimè, noto solo per nickname, Albert70.

 

Ultima, ma non meno importante, la citazione particolare per l'amichevole collaborazione ed incoraggiamento di Claudio Pedrazzini: sue le preziose immagini della E.550.023 con vomere, ma ancora locomotiva e non VNx.

 

 

 

 

 

 

 

20111203.epub

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